Escursioni sui Nebrodi
Pizzo Fau |
Artemisia
cooperativa via Serradifalco,119, Palermo,
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al
PIZZO FAU (PARCO REGIONALE DEI NEBRODI)
E’ un breve itinerario che percorre una piccola parte della dorsale principale
dei Monti Nebrodi tra 1500 e 1600 metri s.l.m. all’interno di una fitta
faggeta che non lascia spazi alla visuale panoramica.
Difficoltà del percorso:E (escursionistico), su traccia di sentiero non
sempre evidente; tuttavia non vi sono problemi di percorribilità in quanto si
cammina sempre a fianco la recinzione di cresta; presenza di qualche tratto
ripido.
Periodi consigliati:primavera e autunno. Possibile anche d’estate.
Luogo di partenza e accesso automobilistico:Portella dell’Obolo (1503
metri), storico valico montano al chilometro 28,100 della Strada Provinciale 168
che collega i due paesi di Caronia (sul versante marino) e Capizzi (sul versante
interno). Possibilità di sosta per l’auto e presenza di segnaletica turistica
del Parco.
Note descrittive: dalla portella si entra subito nel fitto bosco seguendo
l’indicazione segnaletica “Tratto di collegamento” (predisposta dal parco
ma alquanto vaga e approssimativa). Entrati nel bosco non c’è la minima
traccia di segnavia escursionistici, tuttavia facilmente si segue la traccia di
sentiero che affianca l’unica recinzione presente. Il bosco che si attraversa
è un bosco misto in cui in alcuni tratti prevale il faggio in altri il cerro;
è principalmente un bosco ceduo con rari esemplari ad alto fusto, ciò è
dovuto non solo all’intenso sfruttamento subito nel tempo, ma anche perché ci
troviamo su una cresta dove le condizioni ambientali, in particolare
l'esposizione ai venti, non consentono alle piante uno sviluppo regolare.
L’itinerario “cavalca” la cresta in saliscendi e
attraversa due portelle prima di giungere ad un pianoro erboso di poco
sottostante la vetta di Pizzo Fau (“fau” sta per faggio in dialetto). Il
Pizzo è immerso nel bosco e non permette nessuna visuale. Lungo il percorso è
possibile incontrare maiali allo stato semibrado (allevamento diffusissimo su
questi monti) la cui presenza è comunque testimoniata dal terreno smosso.