La raganella |
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Capita di frequentare per molti anni il
posto dove vivono senza riuscire mai a vederle. Al più ci
si accorge del loro gracidio notturno, nel periodo umido all'inizio
della primavera. Vivono tra i cespugli, i grovigli inestricabili della
macchia, nelle siepi. Difficile scorgerle
durante il giorno.
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Le raganelle non hanno bisogno di uno stagno permanente e frequentano le pozze d'acqua piovana solo per deporre le uova. Quando le pozze sono piene, alla fine dell'inverno, i maschi cantano nei pressi e le femmine scelgono il compagno. | ||
Sono mimetiche, verdi,
a volte marrone chiaro,
quando sono accucciate, immobili su una foglia o su un ramo o tra l'erba,
passano del
tutto inosservate. Saltano da un ramo
all'altro con estrema precisione
ed eleganza. Quasi come i gechi riescono ad arrampicarsi
sulle superfici
a strapiombo.
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Il nome scientifico che
indicava tutte
le popolazioni di raganella che vivono intorno al Mediterraneo, in Europa ed in Africa
era Hyla arborea, poi i
batracologi (esperti di rane, rospi, ile, discoglossi, pelobati,
tritoni ecc.), si sono dilettati a splittare la specie in tre
distinte: Hyla arborea, Hyla intermedia,
Hyla
meridionalis, basandosi su piccole
differenze genetiche. Volendo seguire la passione per la
tetrapilectomia (l'arte di spaccare il capello in quattro) dovete
adesso chiamare Hyla
intermedia la raganella siciliana.
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Sono bellissime? Volete lasciare un commento? artemisianet | Foto di Giuseppe Ippolito scattate a Serro Guarnieri (Madonie) nei pressi del Centro di Educazione Ambientale "Serra Guarneri", gestito dal WWF-Italia |