Monte Sambughetti e Laghetti Campanito
licheni, funghi e molluschi d'acqua dolce
Colle del Contrasto è un'ampia sella di quota m1107 tra il Monte Sambughetti (m 1558) ed il Monte Castelli (m 1566). Da qui passa la statale 117 che collega Mistretta e Nicosia e dal km 29 di questa strada inizia una sterrata in direzione sud-ovest che in circa trenta minuti a piedi porta ai laghetti seminaturali Campanito. Il lago più ampio, di quota m1257 è di origine naturale, è tuttavia evidente una diga semicircolare in terra che è servita per aumentarne il bacino. Poco più in alto i due invasi più piccoli. Il paesaggio è ameno ed è interessante la fauna e la flora acquatica. Molto interessante è soprattutto la nutrita popolazione di tartaruga palustre (Emys orbicularis), ma frequentano il lago anche le anatre, numerosi anfibi, e il topolino selvatico (Apodemus sylvaticus). La forestale gestisce i laghetti con una attenzione più orientata alla fruizione piuttosto che alla conservazione dell'habitat. Per cui le sponde dei laghetti sono periodicamente "liberate" dalla vegetazione ripariale. Di questa rimozione periodica si avvantaggiano alcune specie vegetali acquatiche di minore sviluppo e quelle dotate di foglie natanti. Sul pelo dell'acqua è possibile osservare, ad esempio, la piccola Callitriche sp, con foglie triangolari disposte a rosetta e il Potamogeton sp., con grandi foglie galleggianti lanceolate, simili a quelle delle ninfee. Completamente sommerso vive invece il Ceratophyllum sp. con complesse foglie filiformi disposte in verticilli. Osservando da molto vicino la vegetazione sommersa si possono notare anche minuscoli molluschi a forma di berretto frigio che appartengono probabilmente al genere Acroloxus. Durante la stagione umida, delle piogge e delle frequentissime nebbie, si sviluppano molto i funghi, i muschi e dei licheni. I licheni in questa stagione si sono reidratati con le piogge e sono al loro massimo sviluppo. Si distinguono, sugli alberi e sulle rocce, i licheni crostosi, che aderiscono perfettamente al substrato, i licheni fogliosi che se ne distaccano ai margini ed i licheni fruticosi, le ben note "barbe dei boschi", simili a piccoli cespuglietti pensili verde pallido. I licheni crescono lentamente e sono longevi, la velocità è regolare e se ne può stabilire l'età in base alle dimensioni. Da tempo è noto il loro uso scientifico come indicatori ambientali. Guardandosi attorno i funghi sono ovunque: sui tronchi marcescenti, al suolo, nelle radure erbose. In queste ultime sono numerosi anche gli insetti. Tra gli ortotteri riconosciamo due delle tre specie avvistate: il Chorthippus brunneus, locusta multicolori segnalata anche sull'Etna, e il piccolo Parotettix giornai in piena stagione degli amori. Tra i coleotteri riconosciamo, invece, un rappresentante della famiglia Geotrupidae e un Chrysomelidae. Dal primo laghetto si raggiunge per sentiero il secondo (m1264), meno esteso, ma con le stesse caratteristiche, ed il sentiero sale a tornanti in direzione est verso la cresta tra il Monte Campanito (m 1512), roccione arenaceo appuntito, e il Monte Sambughetti. Salendo la vegetazione cambia, nel querceto e si incontrano i primi faggi accompagnati da un piccolo fungo bianco dall'aspetto lucido che cresce sulla corteccia: l'Oudemansiella mucida, specie tipica della faggeta, numerosi anche i boscheti di agrifoglio. A quota 1430 il sentiero incontra una sterrata forestale, con questa, proseguendo a sinistra, si va alla cresta del Sambughetti, proseguendo a destra si raggiunge un enorme sasso quarzarenitico magistralmente scavato a ricavare un'ampia e comoda stanza. Questa abitazione rupestre è chiamata dai locali "Grutta de'nivarula" cioè rifugio per gli operai che ogni inverno si occupavano di trasformare la neve in ghiaccio e conservarla per il commercio estivo. Una volta sulla sella di quota 1453, volendo raggiungere la cima del Sambughetti, si può scegliere se proseguire sulla sterrata del versante meridionale oppure percorrere la cresta, non difficile, ma priva di sentiero. Una terza possibilità è quella di raggiungere la Rocca Campanito seguendo la sterrata in direzione sud-est. Sulla cresta del versante meridionale crescono alcune querce del gruppo della roverella ai cui rami sono evidenti le grosse galle sferiche legnose che proteggono le larve di un imenottero della famiglia Cynipidae. Dalla Cima del Sambughetti si prosegue ancora in cresta in direzione nord fino ad incontrare ancora la pista forestale con la quale si può ritornare al punto di partenza. Nel relitto di faggeta del versante nord, ma anche a quote più basse, incontriamo alcuni arbusti ben sviluppati di sambuco, Sambucus nigra, pianta che predilige luoghi umidi e ricchi di sostanza organica. Il nome Sambughetti è ispirato proprio dalla presenza questa essenza. Il versante meridionale è più arido e la vegetazione più termofila mentre il bosco del versante settentrionale ha aspetto mesofilo. Scendendo di quota si passa dalla faggeta con ampie aree ad acero e sottobosco di agrifoglio, ad un querceto caducifoglie acidofilo (che cresce su suolo siliceo) con Q. cerris, Q. gussonei, Q. pubescensl.s. e sottobosco di ciclamini. Si tratta dell'esteso Bosco della Giumenta. Numerose le essenze usate per il rimboschimento forestale, soprattutto dei versanti meridionali. Tra queste, castagno, pino nero, pioppo e frassino.
testo e carta di Giuseppe Ippolito
Scheda tecnica
Punto di Partenza: chilometro 29 della SS117 tra Mistretta e Nicosia; Lunghezza del percorso: km 9; Dislivello: m 450; Percorso: sterrata, sentiero, terreno naturale; Tempo di percorrenza: 5 ore; Indicazioni sul posto: qualche tabella in legno della Forestale
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