Monte Sambughetti e Lago Campanito: licheni, funghi e molluschi d’acqua dolce
testo di Giuseppe Ippolito foto di Silvia Bello, Giuseppe Ippolito
Colle del Contrasto è una ampia sella di quota 1107 tra il Monte Sambughetti (m1558) ed il Monte Castelli (m 1566). Da qui passa la statale 117 che collega Mistretta e Nicosia e dal km 29 di questa strada inizia una sterrata in direzione sud-ovest che in circa trenta minuti a piedi porta ai due laghetti Campanito. Il lago di quota 1257 è di origine naturale, è tuttavia evidente una diga semicircolare in terra che è servita per aumentarne il bacino. Il paesaggio è ameno ed è interessante la fauna e la flora acquatica. Sul pelo dell’acqua è possibile osservare la piccola Callitriche sp. con foglie natanti triangolari disposte a rosetta e il Potamogeton natans, con grandi foglie galleggianti lanceolate, simile alle ninfee. Completamente sommerso vive invece il Ceratophyllum sp. con complesse foglie filiformi disposte in verticilli. Osservando da molto vicino la vegetazione sommersa si possono notare, seppur con difficoltà, minuscoli molluschi a forma di berretto conico appartenenti probabilmente al genere Acroloxus. Frequentano il lago anche le anatre, numerosi anfibi e persino l’Apodemus sylvaticus, il topolino selvatico. La stagione è quella delle piogge, delle nebbie, del cielo plumbeo, del freddo, ma anche del cielo azzurro, dei funghi, dei colori e dei profumi autunnali, dell’umido dei muschi e dei licheni. I licheni in questa stagione si sono reidratati con le piogge e sono al loro massimo sviluppo. Si distinguono, sugli alberi e sulle rocce, i licheni crostosi, che aderiscono perfettamente al substrato, i licheni fogliosi che se ne distaccano ai margini ed i licheni fruticosi, le ben note “barbe dei boschi”, simili a piccoli cespuglietti pensili verde pallido. I licheni crescono lentamente e sono longevi, la velocità è regolare e alcuni autori ipotizzano di poterne stabilire l’età in base alle dimensioni; da tempo è noto il loro uso scientifico come indicatori ambientali. Dal primo laghetto si raggiunge il secondo (m1264), meno esteso, ma con le stesse caratteristiche, ed il sentiero sale a tornanti in direzione est verso la cresta tra il Monte Campanito (m 1512) e il Sambughetti. Salendo la vegetazione cambia e si incontrano i primi faggi accompagnati da un piccolo fungo bianco dall’aspetto lucido che cresce sulla corteccia, si tratta dell’Oudemansiella mucida, specie tipica della faggeta, ma guardandosi attorno i funghi sono tantissimi, sui tronchi marcescenti, al suolo, nelle radure erbose. In queste ultime sono numerosi anche gli insetti, tra gli ortotteri riconosciamo due delle tre specie avvistate: il Chorthippus brunneus, locusta multicolori segnalata anche sull’Etna, e il piccolo Parotettix giornai in piena stagione degli amori. Tra i coleotteri riconosciamo un rappresentante della famiglia Geotrupidae e uno di Chrysomelidae. A quota 430 il nostro sentiero incontra una sterrata forestale, con questa, proseguendo a sinistra, si va alla cresta del Sambughetti, proseguendo a destra si raggiunge un enorme sasso quarzarenitico magistralmente scavato a ricavare un’ampia e comoda stanza. Questa abitazione rupestre è chiamata dai locali “Grutta de’ nivarula” cioè rifugio per gli operai che ogni inverno si occupavano di trasformare la neve in ghiaccio e conservarla per il commercio estivo. Una volta sulla sella di quota 1453, volendo raggiungere la cima del Sambughetti, si può scegliere se proseguire sulla sterrata del versante meridionale oppure percorrere la cresta, non difficile, ma priva di sentiero. Una terza possibilità è quella di raggiungere la Rocca Campanito seguendo la sterrata in direzione sud-est. Sulla cresta sono alcune querce del gruppo della roverella ai cui rami sono evidenti le grosse galle sferiche legnose delle larve di imenottero della famiglia Cynipidae. Dalla Cima del Sambughetti si prosegue ancora in cresta in direzione nord fino ad incontrare la pista forestale con la quale ritornare al punto di partenza. Nel relitto di faggeta del versante nord, ma anche a quote più basse, incontriamo alcuni arbusti ben sviluppati di sambuco, Sambucus nigra, pianta che predilige luoghi umidi e ricchi di sostanza organica. Il nome Sambughetti potrebbe essere stato ispirato proprio da questa essenza. Il versante meridionale è più arido e la vegetazione è più termofila mentre il bosco del versante settentrionale ha aspetto mesofilo. scendendo di quota si passa dalla faggeta con ampie aree ad acero e sottobosco di agrifoglio, ad un querceto caducifoglie acidofilo con Q. cerris, Q. gussonei, Q. pubescens l.s. e sottobosco di ciclamini. Numerose le essenze introdotte tra cui il castagno, il pino nero, il pioppo e il frassino.
Punto di Partenza: chilometro 29 della SS117 tra Mistretta e Nicosia
Lunghezza del percorso: km 9 Dislivello: m 450 Percorso: sterrata, sentiero, terreno naturale Tempo di percorrenza: 5 ore Indicazioni sul posto: nessuna
Informazioni: artemisianet@tin.it , 0916824488 Artemisia picc. soc. Coop. via Serradifaco,119 - 90145 Palermo
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