Schede di visita di Artemisia

Spiaggia delle Solette (Portopalo di Menfi)

Un tuffo tra i molluschi


Testo di Giuseppe Ippolito


Un breve percorso tra vigneti conduce ad una delle più gradevoli spiagge siciliane: la Spiaggia delle Solette (per alcuni Isolette), caratterizzata da alcuni scogli affioranti in prossimità della costa sabbiosa. La spiaggia è di grande interesse naturalistico perchè gli scogli sommersi, e la prateria di Posidonia poco distante, ne favoriscono la biodiversità. Particolarmente ricca è la malacofauna attuale, che è possibile osservare anche spiaggiata lungo il litorale. A questa si aggiungono i fossili di gasteropodi, scafopodi e bivalvi degli affioramenti argillosi plio-pleistocenici della scogliera. La spiaggia costeggia anche una proprietà privata insolitamente ricca di macchia mediterranea dove sono allevati mufloni e qualche altro animale piuttosto esotico...
All’inizio dell’estate, tra i bassi fondali rocciosi della spiaggia delle Solette, nei pressi di Portopalo di Menfi, si radunano decine di esemplari di un mollusco del genere Aplysia, elegante gasteropode (classe Gastropoda) della sottoclasse Opisthobranchia dotato di una piccola conchiglia invisibile perché completamente avvolta dal mantello. Il mantello è flessuoso e alato, di color marrone, spesso maculato. Gli esemplari sono lunghi 3-5 cm e nuotano lentamente pascolando su scogli ricoperti di alghe brune a pochi centimetri d’acqua. Frequenti da incontrare sono anche Aplysia solitarie lunghe circa 15 cm di colore nero violaceo. Più o meno nello stesso periodo si assiste all’arrivo in massa di piccoli ricci globosi del diametro di 3-4 cm, di colore grigio-bianco, con aculei cortissimi e fibrosi. Sono echinodermi del genere Echinocardium che scavano tunnel nel sedimento del fondale filtrandolo alla ricerca di detrito organico. L’endoscheletro spiaggiato di questi animali è una teca fragilissima bianca a simmetria laterale. L’inizio dell’estate è anche il momento della deposizione delle uova per molti gasteropodi e nella sabbia dei bassi fondali è facile incontrare i nastri gelatinosi avvolti delle ovature della famiglia Naticidae. Tra i naticidi è comune la Neverita josephinia un predatore che fora il guscio di altri gasteropodi con una sostanza acida per cibarsi delle loro parti molli. Sempre sui fondali sabbiosi vive l’elegante Aporrhais pespelicani, un gasteropode detritivoro la cui conchiglia ha l’apertura con il labbro esterno che si espande in tre lunghe digitazioni che ricordano insieme il piede di un pellicano, da cui il nome specifico. Altri molluschi appartengono alla classe Bivalvia, vivono infossati della sabbia e filtrano l’acqua aspirandola ed espellendola tramite sifoni. In questa spiaggia sono molto diffusi i generi Glycymeris, Donax, Mactra e Acanthocardia, le cui valve si ritrovano facilmente spiaggiate. Sulle rocce sommerse vivono invece gasteropodi carnivori ed erbivori dei generi Haliotis, Conus, Cerithium e Columbella. Gli ultimi tre spessissimo sono nicchi (conchiglie) vuoti trasportati in giro dai paguri (crostacei) a guisa di casa mobile. Le Haliotis sono note come “orecchie di venere” e hanno l’interno madreperlaceo e la spira ampia e bassissima. I Conus sono predatori che hanno una peculiare tecnica di caccia: possiedono un dardo avvelenato che sparano dalla proboscide sulle prede paralizzandole e trascinandole. Gasteropodi sessili (fissi al substrato roccioso) appartengono invece alla famiglia Vermetidae, hanno guscio irregolarmente contorto e vivono nell’intertidale (tra le linee di alta e bassa marea) producendo filamenti di muco con i quali imprigionano il plancton di cui si nutrono. Sopra la linea dell’alta marea, sugli scogli raggiunti soltanto dagli spruzzi delle onde, vivono le littorine (genere Littorina), piccole conchiglie di 3-6 mm di lunghezza che pascolano il velo nerastro di alghe unicellulari e licheni che cresce grazie allo “spray” marino che investe le rocce del sopralitorale. Molluschi della classe Scaphopoda del genere Dentalium si ritrovano invece fossili nell’argilla delle colline a ridosso della costa insieme ad almeno due specie di Turritellidi (Gastropoda) ed esacoralli non coloniali. Gli Scafopodi hanno un guscio conico lungo e ricurvo, aperto alle due estremità, che ricorda la zanna di un elefante. Vivono infossati. Altri fossili si ritrovano sulle calcareniti giallastre franate in grossi blocchi dalla scarpata. Sono Bivalvia dei generi Pecten, Chlamis e Ostrea. Queste rocce e questi fossili testimoniano l’evoluzione tettonica, climatica ed ecologica di questo tratto di costa negli ultimi due milioni di anni. La contemporanea presenza di fondali rocciosi coperti di alghe e di fondali sabbiosi, frequentemente colonizzati dalla Posidonia oceanica, amplifica le risorse alimentari disponibili e la biodiversità di questo tratto di mare. la Posidonia è una pianta marina, una fanerogama endemica del Mediterraneo che produce fiori e frutti che si pensa si sia evoluta da specie terrestri modificandosi per la vita acquatica. Alla Spiaggia delle Solette forma praterie subacquee vicinissime alla linea di riva, ad appena un metro di profondità. Dove riesce ad insediarsi, stabilizza il fondale sabbioso ed ospita e protegge una grande quantità di organismi animali e vegetali vagili (liberi di muoversi) e sessili (fissi al substrato). Per la complessità della rete trofica che riesce a sostenere, i naturalisti da tempo avvertono dell’importanza della conservazione del posidonieto.

La spiaggia sabbiosa delle Solette è contigua a quella della Foce del Belice, con la quale condivide brevi tratti di dune costiere colonizzate dalla Santolina (Otanthus maritimus) e altre piante psammofile dei generi Salsola, Cakile ed Euphorbia (E. peplis). Riceve la foce di alcuni impluvi e torrenti ed è sormontata da ripide colline d’argilla solo in parte ricoperte di macchia. La vegetazione della scapata è un misto di specie mediterranee ed esotiche, naturalizzate e non, con palma nana (Chamaerops humilis), Euphorbia dendroides, Tamerici (Tamarix sp.), Agave americana e Myoporum tenuifolium. Più distanti dal mare sono spontaneizzate e diffuse due leguminose americane: Cisalpinia gillesi e Parkinsonia aculeata. Il paesaggio è intensamente coltivato a vigneti, uliveti e campi di meloni, ma conserva interessanti elementi di naturalità ed una straordinaria entomofauna.

Scheda Tecnica:

Da Menfi (Ag) seguire le indicazioni per Portopalo, quindi quelle per l’Agriturismo Villa Maddalena. Dopo l’agriturismo la strada diventa sterrata. Superato un vallone girare a sinistra per seguire la cresta di una collina argillosa in direzione del mare. La sterrata termina sulla scarpata a ridosso della spiaggia.

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