Artemisia,
Capo Rama e costa di Terrasini, Trappeto e Balestrate di Giuseppe Ippolito
passeggiata di interesse geologico
La metà orientale del Golfo di Castellammare alterna coste alte e rocciose (falesie) e spiaggie di sabbia. Le rocce affioranti nei pressi dei ruderi della Torre di Capo Rama sono calcari di piattaforma carbonatica del Triassico (Norico sup., circa 205-216 Ma). Osservandone i dettagli si riconoscono le caratteristiche sedimentologiche degli ambienti di retroscogliera: bassi fondali marini ricchi di fango calcareo, separati dal mare aperto da una barriera corallina. Ambienti simili a quello che nel Triassico ha dato origine a questi sedimenti si possono oggi osservare nei mari tropicali.
Sedimentologi e geologi, nell'esaminare la successione sedimentaria di Capo Rama, hanno evidenziato una caratteristica ciclicità di facies (Catalano et al., 1974). Ogni 2,5 metri circa di spessore di roccia si ripetono, in ordinata successione, tre litologie afferenti ad altrettanti ambienti attuali contigui ed adiacenti: la laguna di retroscogliera, la piana tidale e la piana littorale emersa e in erosione. Il termine inferiore di ogni ciclo è costituito da dolomie e calcari dolomitici a megalodontidi che rappresentano, nell'ambiente originario, la condizione di laguna sommersa. I megalodontidi sono infatti una famiglia di grandi molluschi bivalvi filtratori estinti. Vivevano infossati nel sedimento delle lagune di retroscogliera mesozoiche e oggi si ritrovano fossili nelle rocce carbonatiche spesso in posizione di vita. La "posizione di vita" č quella che l'animale assume prevalentemente nel corso della sua esistenza, nel caso di un mollusco bivalve filtratore la posizione di vita e quella con gli umboni (la parte pių antica delle due valve della conchiglia e si trovano ai lati della cerniera) in basso e l'apertura in alto per permettere ai sifoni ad aspirare l'acqua e riespellerla filtrata delle particelle di cibo. Il termine intermedio, soprastante al precedente, è costituito dalle Dolomie stromatolitiche e loferitiche. L'ambiente deposizionale di questi sedimenti è l'area tidale che alterna emersione e immersione con le maree. In questo ambiente si formano e si accrescono le stromatoliti, strutture sedimentarie finemente laminate costruite, nel fondo delle piane tidali, ad opera di microrganismi fotosintetici come alghe e batteri. I microrganismi formano nel tempo una pila di tappeti algali mucillaginosi che intrappolano i fini sedimenti carbonatici della piana littorale. Terzo ed ultimo elemento del ciclotema sono le brecce loferitiche: prodotte dall'alterazione meteorica che si avvia durante prolungate fasi di emersione della piana tidale. Dopo una discontinuità erosiva inizia un nuovo ciclotema. Poco distante, a Cala Rossa, affiorano altre rocce calcaree di colore grigio-chiaro e rosa, depositatesi in ambiente pelagico (mare profondo distante dalla costa) in tempi più recenti, tra il Giurassico superiore (Malm) e l'Eocene superiore, e contenenti fossili di organismi unicellulari pelagici(Catalano et al 1973).
Altri affioramenti sedimentari, ancora più recenti, pliocenici e pleistocenici, si trovano lungo le spiagge di Trappeto e Balestrate e conservano fossili di ambiente neritico (mare poco profondo), soprattutto lamellibranchi dei generi Chlamis e Pecten, gasteropodi e brachiopodi.
Merita un accenno la flora xerofila ed alofila di Capo Rama dominata dalle autoctone palma nana (Chamaerops humilis)ed efedra (Ephedra sp.), cui negli ultimi decenni si è aggiunta una cactacea nordamericana naturalizzata, l'Opuntia stricta. Poco rimane della vegetazione dei litorali sabbiosi rimossa da tempo per far spazio alla balneazione di massa.
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