Pizzo Manolfo, m763
rilievi calcarei tra Tommaso Natale ed Isola delle Femmine sui Monti di Palermo
I rilievi che separano la Piana dei Colli dalla Piana di Capaci hanno culmine nel Monte Castellaccio, alto 890 metri, da non confondere con il Castellaccio di Monte Caputo, che si trova sopra Monreale. Questo Castellaccio, senza ruderi in cima, fa parte, insieme al Pizzo di Mezzo, m852 e al Pizzo Manolfo, m736, di una breve e morbida catena di rilievi ad andamento sud-nord. Di questi punti quotati il più conosciuto dai Palermitani è proprio il Pizzo Manolfo, soprattutto perché è quello più facilmente individuabile osservando il gruppo dalla Piana dei Colli o dall'autostrada per Trapani. In montagna non sempre vale il principio che il punto più alto sia anche il più importante. Il Pizzo Manolfo è mèta tradizionale dell'escursionismo palermitano. Proverbiale il periodico raduno informale degli ex alpini e soci del C.A.I, che avveniva, almeno fino al penultimo decennio del secolo scorso, in una casermetta nei pressi di questa cima con tanto di coro e canzoni allegre e tristi, alcune degli esordi del secolo scorso, ad esempio: "era una notte che pioveva" oppure "vinassa vinassa e fiaschi de vin".
Oggi è area frequentata soprattutto da ciclisti e motociclisti che percorrono l'esagerato dedalo di sterrate che ha martoriato i versanti dell'intero gruppo. La piacevolezza dell'escursione, svolta in genera agli esordi della primavera, è garantita fondamentalmente dalla luminosità del paesaggio. La vicinanza del mare fa si che anche durante l'inverno in queste cime prevalga il sereno, il cielo azzurro e le poetiche nuvolette bianche. Nella sottostante e rumorosa Piana dei colli l'assedio del costruito è impressionante, ma qui siamo altrove, tra vaste pinete d'impianto forestale, inusualmente risparmiate dagli incendi, e creste di rocce nude di color grigio chiaro che con i loro fossili marini richiamano il paesaggio delle barriere coralline della Tetide. Il tempo in cui l'umanità era ancora una opzione molto poco probabile nella per noi lunghissima storia del DNA...
Sulle pendici nordorientali del gruppo si aprono alcune piccole cavità di origine marina, formatesi nel corso del Pleistocene, intorno a 800.000 anni fa, quando la Piana dei Colli era un braccio di mare che isolava il Monte Pellegrino e il Monte Gallo. In queste grotte sembra siano ancora in corso studi sulle incisioni lineari della preistoria siciliana, ma nel frattempo il costruito si espande fino ad esse e cancella le già flebili tracce del nostro passato remoto. Dal punto di vista naturalistico sono sempre molto interessanti le rupi ricche di flora endemica, soprattutto quelle esposte ad oriente, e soprattutto una estesa area occupata da densa vegetazione arbustiva che sorprendentemente si conserva all'interno ed intorno al Firriato di villa Ferrieri, ad occidente dei quartieri di San Lorenzo e Cardillo. Firriato è toponimo siciliano che indica un recinto in muratura che in effetti è rappresentato qui da un vecchio muro assediato da un intrico formidabile di flora mediterranea, una goccia di natura nel mare di anthropotopoi cementizzi che meriterebbe forse migliore tutela.
testo e foto di Giuseppe Ippolito
Programma
Sabato 26 gennaio 2013. Raduno alle 9,00 a piazzale John Lennon ex Giotto, partenza per Borgonuovo, Torretta e sterrata forestale fino a Pizzo Cardillo 550 m. A piedi per Castellaccio 890 m, Pizzo di Mezzo 852 m e Pizzo Manolfo 763 m. Ritorno per Piano Cardone. Escursione ad anello Il pranzo è condiviso, ciascuno contribuisce con un piatto. E' preferibile avvisare le guide per coordinare i contributi. Possibilità di usare un'area attrezzata
Scheda tecnica
Lunghezza del percorso: km 10; Dislivello: 300 m circa; Percorso: sterrata, sentiero, terreno naturale; Tempo di percorrenza: 3 ore; Difficoltà: escursionistica facile; Indicazioni sul posto: non presenti.
Quota di partecipazione €6.
Equipaggiamento: scarponi, abbigliamento invernale;
Informazioni e comunicazione di partecipazione: Giuseppe Ippolito 3403380245, Azzurra Tramonti 0918725592-3481711397, Sede 0916824488.
Artemisia, società cooperativa a r.l. per il turismo sostenibile e l'educazione ambientale. Via Serradifalco, 119 - 90145. Palermo. Tel. 091/6824488; 340/3380245; E-mail: artemisianet@tin.it Sito: http://www.artemisianet.it