Castel di Lucio

Punta Montagna e Bosco San Giovanni

Percorsi escursionistici

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Sentiero Castel di Lucio - Punta Montagna       ##    Torna a Schede

lunghezza Km 10,2 (andata e ritorno); dislivello m 500; tempo di cammino 4h 20min (2h 30min salita, 1h 40min discesa)

Ripercorre quasi integralmente l’antica via armentizia (Regia Trazzera) che dal paese consentiva di raggiungere il valico di Portella Calagioie, tra Timpa del Grillo e Punta Montagna, e proseguire fino a San Mauro Castelverde. Una volta al valico il nostro sentiero devia a nord per cresta e arriva a Punta Montagna (m 1236). Il sentiero parte dal paese (m 725), sale per la cresta Est di Punta Birione passando dal Calvario (m 911) e prosegue per il versante meridionale del “Buriuni”, in Contrada Pantano, fino alla Portella di quota 1067m. Da qui prosegue in cresta (pascoli di quota), tra splendidi panorami, per Portella Innage (m 1066) e Portella Calagioie (m1182), fino alla Vetta. I tempi di percorrenza per le tappe intermedie sono: il calvario 45 min, Portella Innage 1h, 55 min, Portella Calagioie 2h, 15 min. Per gli esperti, dalla portella di quota 1067, è indicato, ma non segnato, un sentiero per Cozzo S. Antonio (m 1032), crestina nord di Punta Birione                     

                 

Percorso tematico nel Bosco San Giovanni

lunghezza Km 2,4 (anello); dislivello m 200; tempo di cammino 1h 10 min

Lungo il percorso ad anello, gradevole e privo di difficoltà, è possibile osservare le principali essenze che caratterizzano il bosco mesofilo a cerro e roverella. Il sentiero inizia sulla strada sterrata che costeggia a Nord la Contrada San Giovanni, risale inizialmente verso sud la sponda ovest del Torrente San Giovanni, lo attraversa poco dopo per entrare nel Bosco Montagna. Il tracciato si sviluppa su sterrate aperte dalla forestale, passa per un'area attrezzata ed è indicato da picchetti segnavia. Su alcuni di questi una tabella, con un numero progressivo, rimanda ad una dispensa naturalistica

Per le escursioni autunnali e invernali si consigliano giacca a vento e ghette. In inverno e all’inizio della primavera, le zone sommitali sono spesso innevate. Più in basso è facile dover attraversare zone di “margio” (raccolte d’acqua piovana). Da primavera inoltrata a fine estate sono utili invece un cappellino per il sole ed una scorta d’acqua supplementare. Indispensabili in tutte le stagioni sono gli scarponi da montagna, i pantaloni lunghi per proteggersi dalle macchie di Calicotome infesta (ginestra spinosa), uno zaino che consenta di trasportare comodamente qualche indumento di scorta (per pioggia o freddo), una borraccia con l’acqua e la colazione a sacco. E’ sempre una scoperta portare con se un binocolo per osservare l’avifauna, e una lente d’ingrandimento per i piccoli crostacei e gli insetti delle raccolte temporanee d’acqua. Portare con se bussola e cartografia (vedi sotto) se si ha intenzione di abbandonare il percorso segnato e se le previsioni indicano nebbia.

Comportamenti - riportate indietro i rifiuti, evitate di accendere fuochi, richiudete sempre dietro di voi i passi dei recinti che trovate chiusi

La cartografia consigliata è la C.T.R 1:10.000 fogli 610080 e 610120 e la Tavoletta 1:25.000 F.260 1° N.O. “Castel di Lucio”.

Documentazione: il Comune fornisce una miniguida con notizie storico- artistico, culturali e gastronomiche, una copia della carta escursionistica, ed alcune schede naturalistiche relative al Percorso Tematico.  

Aspetti naturalistici

Il bosco di cerro e roverella. In quest’area il bosco occupa prevalentemente il versante settentrionale dei rilievi, con clima fresco e umido favorevole allo sviluppo del querceto mesofilo, quel bosco che occupa la fascia altimetrica intorno ai 1000 m dove i valori di precipitazioni e temperature sono intermedi tra quelli per il querceto termofilo e quelli per la faggeta. L’essenza caratterizzante è il Cerro di Gussone (Quercus gussonei), una forma meridionale di Quercus cerris presente anch’esso. Accompagnano il cerro l’acero (Acer campestris), la roverella (Quercus pubescens), il melo selvatico e l'Euonymus. Nel sottobosco aperto abbiamo rosacee spinose come biancospino, rosa canina, pruno selvatico e rovo; nelle parti ombrose invece Dafne, pungitopo, Galium, primule, peonie, anemoni, aglio, viola, ciclamino e geranio. Nelle radure crescono anche la felce aquilina e bellissime orchidee selvatiche.  

Le arenarie. Il rilievo tra Castel di Lucio e Punta Montagna è un alternarsi d’affioramenti argillosi e arenacei. Si tratta della successione sedimentaria oligocenica che i geologi chiamano flysch numidico. L’arenaria è costituita da granuli di quarzo, feldspato e mica con dimensioni comprese tra 0,02 e 2 mm. La pasta di fondo, che riempie i vuoti lasciati dall’impacchettamento dei granuli, contiene ancora gli stessi minerali nel campo di dimensioni del silt (0’002 0,0063 mm), ma soprattutto i cementi, costituiti da quarzo o calcite di nuova formazione. Il colore è determinato degli ossidi presenti.

Le sorgenti d’infiltrazione, ben riconoscibili in estate perché si presentano verdi in un contesto d’erba secca, hanno portata variabile, ma sono pressoché perenni. Tra Portella Calagioie e Cozzo Aionotto è una sorgente di questo tipo che alimenta il Torrente San Giovanni. La zona di ristagno o acquitrino che forma è un biotopo importante per la vita animale acquatica ed anfibia. Si riconoscono anche numerose interessanti igrofite (piante specializzate a suoli permanentemente umidi).  

Le Raccolte temporanee d’acqua, riscontrabili lungo il percorso in inverno ed in primavera, sono ambienti straordinari perché ospitano a volte minuscoli crostacei in grado di superare la stagione secca sotto forma di uova durature.  

La macchia di Calicotome infesta è in grado di colorare di fiori gialli interi versanti di montagna è una delle poche piante che resiste al morso degli erbivori e per questo forma macche spesso impenetrabili nelle zone intensamente pascolate Il Calicotome o Ginestra spinosa è una leguminosa e come tale contribuisce ad azotare il terreno predisponendolo alla ricolonizzazione da parte del bosco.

 Castel di Lucio

Il primo nucleo di Castelluccio (nome originario) si sviluppa probabilmente nel XII secolo intorno ad una fortificazione a difesa dei traffici lungo la “via del grano”. Per tutto il medioevo è parte del Feudi dei Ventimiglia, famiglia normanna, poi si susseguono altri casati fino al 1863 quando diviene comunità autonoma.

La chiesa madre, seconda metà del seicento, accorpa due chiese più antiche e custodisce un trittico marmoreo della scuola del Gagini (1544), un trittico ligneo cinquecentesco, opere di Nicolò Campo (1861 1946), coro ligneo settecentesco, fonte battesimale del 1565 e tele del seicento.

Ruderi de castello (XII- XIV): Delle due torri originarie rimane soltanto quella orientale. Il castello è stato demolito nell’ottocento per ricavarne pietra intagliata.

Feste e Sagre: le quarantore (ultima domenica di carnevale), San Giuseppe, Settimana Santa, Corpus Domini, Sant'Antonio (13 giugno), San Pietro (29 giugno), Festa di San Placido, santo patrono (20 agosto e 5 ottobre), San Nicola (6 dicembre), Santa Lucia (13 dicembre), Sagra du Cascavaddu (17 agosto), Festa della Primavera (ultimo sabato di maggio) con sagra della “tabisca cà ricotta”

Artigianato Tessitura: originariamente lavorazione al telaio del lino coltivato nella zona, lavorazione della pietra arenaria, soprattutto per le chiavi di volta dei portali.

Prodotti e piatti tipici: Ricotta, provola, caciocavallo stagionato (cascavaddu), l’agliata.

Fiumara d'arte: Labirinto di Arianna (I. Lanfredini), curva gettata alle spalle del tempo (P. Schiavocampo), Arethusa (P. Dorazio, G. Marini)

Regia trazzera San Mauro Castelverde - Castel di Lucio. Il percorso individuato per arrivare a Portella Calagioie ripercorre un’importante arteria della rete di trazzere regie. Istituite per la prima volta nel medioevo e poi rinnovate dai viceré spagnoli, per garantire gli spostamenti delle greggi e delle mandrie, sono oggi percorsi pubblici affidati ad un apposito ufficio regionale. Molte, soprattutto quelle di valle, sono state nel tempo trasformate in carrozzabili, altre hanno mantenuto la loro integrità e si presentano come sentieri comodi, ricchi di testimonianze e in contesti di naturalità diffusa ideali per l’escursionismo.

L’Antica Via del Grano è un percorso di 85 chilometri che collega culturalmente nove comuni delle province di Messina e di Enna. Vuole essere un asse di promozione in chiave ecoturistica basato sul recupero di un sistema antichissimo di spostamenti agro-silvo-pastorali.   

Placido Rinaldi: nativo di Casteldilucio, dopo un delitto commesso per una ingiustizia subita, è costretto a scegliere tra il banditismo e la prigione. Diviene capo della Banda Maurina e nel 1892 muore nel Bosco Volatizzo  in uno scontro con i carabinieri di Pettineo. Vedi scheda: "storia di un brigante buono", raccontata dai parenti stretti

Progetto Valorizzazione Ecoturistica e Corridoi Verdi
Finanziato da Comune di Castel di Lucio
Realizzazione anno 2003
Amministrazione Comunale all’affidamento dell’incarico
Sindaco Salvatore Giordano, Assessore Dino Viglianti. Resp. Area Amm.va A. Pinto
alla realizzazione  dei lavori:
Sindaco Antonino Alberti, Assessore Francesca Scudiscio
Progettazione e coordinamento Giuseppe Ippolito e Luigia Di Gennaro (Coop. Artemisia)
Collaboratori: Giuseppe Casamento, Eduardo Di Trapani, Alberto Mannino, Concetta Marcianti
Posa segnaletica e logistica Pippo Nicolosi , Antonino Picone, Rosario Scaduto, Placido Alercia, Vito Salerno, Antonino Salerno, Angelo Oieni, Giuseppe Ippolito, Eduardo Di Trapani
Forniture e artigianato: Alce pubblicità (Pa), Alessi pubblicità (Pa), Maestro Falegname Francesco Liga (Pa) 
Interventi e realizzazioni: Ricerca cartografica, individuazione percorsi segnatura con segnavia rosso-bianco, progetto esecutivo di sentieristica, testi e progettazione grafica del forex, progettazione tabelle direzionali, posa della segnaletica in legno, redazione delle schede naturalistiche, diffusione su quotidiani e internet.R
Ringraziamenti: Gruppo valorizzazione e servizio di cartografia turistica e documentazione territoriale: Girolamo Lombardo, Mirando Cipolla, Giuseppe Tutone. Assessorato allo sviluppo rurale di Casteldilucio, ex assessore Dino Viglianti.
 
 
Per segnalazioni e aggiornamenti  Artemisia
Via Serradifaco,119 90145 Palermo
0916824488 murieta@infinito.it
 

Informazioni e numeri utili

 Comune di Castel di Lucio:
 Municipio - Informazioni turistiche: Via S. D’Acquisto, ........,,,..tel 0921384182
 Email: comcasteldilucio@tiscalinet.it                                  fax 0921385006
 Ufficio Postale: via S. D’Acquisto, ...................................................tel 0921384013
 Banca di Credito Popolare Siracusa: via S. D’Acquisto, ............tel 0921384537
 Meccanico Gommista: via S.D'Acquisto,..........................................tel 0921384005
 Museo Etno Antropologico: via Mistretta.......................................tel 0921384127
              Trasporti: Autolinee Matasso, .......................................tel 0921384001
                                Strutture ricettive e ristoro:
Bar Mammana via Vittorio Emanuele 11, ......................................tel 0921385002
Bar Sciortino Piazza Umberto, ......................................................cell 3473022512
Bar Corpora, via s. D’Acquisto .........................................................tel 0921384059
Agriturismo “Antica via del grano”, località Prato Frassini,.... tel 0921384610 - 0921384504
                                                                                     cell 3496610653
 Per l’escursionismo:
 Club Alpino Italiano- via N. Garzilli, 59 Palermo.......   .............tel 091329407
 Cooperativa Artemisia- via Serradifalco,119 Palermo .............tel 0916824488
 

 Emergenze:

 Corpo Forestale distaccanento di Tusa: ...................................tel 0921330178
 Carabinieri: Via S. D’Acquisto, ..................................................tel 0921384014
 Telefono pubblico: Bar Mammana, via Vittorio Emanuele 11, ..tel 0921385006
 Guardia Medica: Contrada Santa Lucia,.................................... tel 0921384235
  Soccorso alpino:  118  oppure  Sicilia Occidentale... cell. 339-3533513 
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Placido Rinaldi

Per contatti con agli autori:

artemisianet@tin.it

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